Che cosa è il C.N.I.S.


Che cosa è il C.N.I.S. ?

- Il C.N.I.S. (associazione per il coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap) si caratterizza soprattutto per le iniziative volte all'aggiornamento degli insegnanti. Molto saldo è il collegamento con i ricercatori universitari nel campo della disabilità.
- Il CNIS è stato fondato nel 1982 ed è incluso nell'elenco delle Associazioni qualificate (MIUR).
- La sede nazionale è a Padova c/o il Centro per le difficoltà di apprendimento sito in Via delle Cave n.15. L'email è: cnis.nazionale@gmail.com
- Il Presidente attuale è la Prof.ssa Daniela Lucangeli, Università di Padova.
- L’ associazione non persegue scopi di lucro o finalità commerciali ed è inclusa nell’elenco delle Associazioni accreditate per la formazione del personale della scuola del MPI, con Decreto 8 agosto 2005.
Il C.N.I.S. ha come scopi:
- Promuovere studi e ricerche nel settore della psicopatologia dell’apprendimento, della psicopedagogia delle situazioni di handicap e dell’intervento pedagogico individualizzato;
- Favorire la diffusione di informazioni, di conoscenze scientifiche e tecniche fra coloro che operano in tali settori a fini di ricerca, formazione dei docenti, insegnamento.

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lunedì 18 agosto 2014

WISPEL: LA SAGGEZZA DELLA GENTE SPECIALE

Oggi, 18 agosto 2014, diamo spazio ad un graditissimo contributo della prof.ssa Mary Santillo, che ci racconta di alcune interessanti esperienze scolastiche in terra di Danimarca, prima tappa di viaggio nell'ambito del Progetto Europeo WISPEL


WISPEL: LA SAGGEZZA DELLA GENTE SPECIALE

APPUNTI DI VIAGGIO DI UN PROGETTO EUROPEO

PRIMA TAPPA: DANIMARCA

Ad aprile 2014 Giancarlo Onger ed io, insieme ad una collega di Padova, Sonia Barison, abbiamo raggiunto Aarhus in Danimarca dove si è tenuto il meeting del progetto europeo Wispel. La progettazione di questo Grundtvig (visita il link che cosa è? se vuoi sapere di più sui Progetti Grundtwig) coinvolge sette Paesi europei: Romania, Turchia, Portogallo, Spagna, Danimarca, Lettonia e Italia e ha lo scopo di raccogliere le testimonianze delle persone con disabilità o dei loro familiari attraverso delle interviste per farle confluire poi in un opuscolo che ne raccolga gli insegnamenti significativi.

Al progetto partecipano scuole e associazioni che lavorano con le persone con disabilità. Lo scambio tra i partner del progetto è molto interessante: in Danimarca, ad esempio, abbiamo visitato vari tipi di scuole tra cui quella partner,  Aarhus Social and Health Care College, che si occupa della formazione di assistenti per bambini, anziani e disabili. Il curricolo della scuola è davvero innovativo perché, in sostanza, ogni studente ha la possibilità di lavorare sin dal primo anno e riprendere gli studi anche dopo qualche anno dopo per raggiungere una maggiore specializzazione. Si tratta di una vera scuola professionale dove la pratica assorbe i 2/3 del tempo scuola.

L’altro elemento di forza del sistema scolastico danese è la Egmont Hojskolen, una
volkschule (scuola popolare), situata sul mare dove ogni studente disabile e non, ha la possibilità (dopo aver assolto l’obbligo scolastico) di “sondare” qualsiasi modalità espressiva: cinema, teatro, canto, fotografia, ogni tipo di sport compresa l’immersione, ma anche politica, arte, musica, cultura, lingua, etc.
La scuola è aperta a tutti e circa 1/3 degli studenti sono disabili. L’atmosfera è molto informale: c’è poca gerarchia e anche i rapporti tra studenti e insegnanti sono molto diretti.



Si tratta a nostro avviso di una scuola che ha come obiettivo il progetto di vita.










Fig. a lato: Un momento dell’incontro con gli insegnanti


Non sempre, infatti, terminata la scuola dell’obbligo, si hanno le idee chiare su cosa si vuole fare e, soprattutto, su quali siano i propri talenti. Ci si può iscrivere e frequentare (pagando) questa scuola dai 4 ai 10 mesi e, con l’aiuto degli insegnanti, cercare di capire cosa si vuole davvero fare nella vita.

Non ci sono verifiche e non ci sono esami quindi neanche voti. La cosa alletterebbe molti dei nostri studenti, ma la particolarità non è solo questa. Gli studenti disabili hanno la possibilità di scegliersi gli assistenti che li affiancheranno. Eh sì: valutano circa 9 curriculum vitae e poi ne scelgono 3 suii quali fare un colloquio. Nel momento in cui un ragazzo o ragazza viene scelto per svolgere il compito di assistente può, a sua volta, frequentare i corsi per lui interessanti mentre l’altro studente è impegnato nei suoi. Ovviamente 2 o 3 assistenti condividono la cura dello studente disabile e poiché stiamo parlando di una boarding school, gli studenti hanno tutti il loro alloggio perfettamente accessibile.

Parlando di accessibilità non possiamo non spendere due parole per le attrezzature sportive che abbiamo avuto modo di “ammirare”: una palestra nella quale è possibile fare qualsiasi tipo di sport anche quelli meno convenzionali e che prevede la possibilità di avere un palco per le rappresentazioni teatrali e/o musicali. (Vi invitiamo a guardare il video su Youtube).

        
Inoltre tutti gli attrezzi della palestra sono accessibili e c’è anche un tapis roulant che rende possibile il movimento delle gambe anche a chi normalmente non le muove, grazie ad una imbracatura speciale che simula l’assenza di gravità.
E cosa dire della piscina?! Per la sua progettazione sono stati intervistati gli alunni disabili che hanno detto: ”Non vogliamo essere buttati in acqua come sacchi di patate!”. E’ stato realizzato quindi uno scivolo che permette di entrare in acqua gradualmente
 

con delle apposite sedie a rotelle di plastica  che si abbandonano una volta raggiunta la giusta profondità. Ovviamente hanno fatto realizzare anche uno scivolo degno del miglior acquapark, al quale possono tranquillamente accedere con l’ascensore, senza parlare di una piscina per la pratica d’immersione che attraverso un pulsante passa da poco meno di un metro a quattro.
Quando arriva il momento dell’immersione in mare aperto, anche sul pontile è presente una sorta di ascensore / montacarichi.

Molte cose potremmo dire ancora di questa scuola così particolare, diversa da ogni altra che faccia parte del nostro bagaglio culturale italiano; ma ciò che ci ha colpito è anche la preparazione non specialistica dei docenti, i quali, intervistati, hanno risposto: ”Non abbiamo un master o una specializzazione per lavorare con gli alunni disabili. Per noi sono studenti come gli altri”. In effetti il tipo di percorso proposto arriva in un’età scolare in cui già altri insegnanti hanno lavorato sulle autonomie e in questo contesto è possibile dedicarsi ad altre attività.

Accanto al corpo centrale della scuola ci sono anche delle villette completamente accessibili per quelle famiglie che desiderino trascorrere delle vacanze al mare rilassanti con i loro figli.

Le parole chiave a Egmont sono:
  • competenza: tutti hanno competenze e qualità e dovrebbero avere la massima fiducia possibile nelle proprie capacità;
  • dignità: tutti devono essere trattati con dignità e rispetto;
  • solidarietà: lavorare insieme ed essere responsabili gli uni degli altri rende tutti più forti.

Questa “folk high school” è un tipo di istituzione unica nella tradizione culturale scandinava e ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo democratico della Danimarca e degli altri Paesi scandinavi. Queste scuole sono basate sui principi pedagogici formulati dal poeta, prete e filosofo N.F.S. Grundtvig (1783-1872). In opposizione al sistema scolastico elitario del suo tempo, Grundtvig immaginava una  “scuola per la vita” democratica basata sul dialogo tra insegnanti e studenti. Il compito principale di una “højskole” è educare i suoi studenti alla vita. La prima scuola di questo tipo risale al 1844 ma queste scuole continuano ad operare fuori dal sistema educativo istituzionale in accordo con le idee di Grundtvig.

                                                                                                            
                                                                                                   Mary Santillo